“Voglio dirti una parola sola, solo una parola: plastica. L’avvenire del mondo è nella plastica, pensaci.”, dice un uomo a Dustin Hoffman nella film ‘Il Laureato’.
Era il 1967. La plastica l’aveva inventata un italiano, Giulio Natta, premiato nel 1963 con il premio Nobel per la chimica proprio per l’invenzione del ‘polimero cristallino’. Nel 1967 la plastica era bella, pratica, economica, indistruttibile e non si consumava un albero per produrla. Non solo: la plastica era sostenibile, era innovativa. Oggi la plastica è un demone: da angelo a demone, cinquant’anni sono volati con un battito di ciglia.
Ma che cos’è sostenibile oggi?
Non è la prima volta che ce lo chiediamo. In questi ultimi due anni, mentre alla paura di finire affogati o senza più acqua per colpa del riscaldamento globale, si aggiungeva l’angoscia della pandemia e la sua incertezza, abbiamo cercato un rifugio in nuove abitudini di consumo e iniziato a riflettere su cosa significhi essere sostenibili per noi. Non già per la narrazione mainstream, che associa all’idea di sostenibilità significati ben precisi ma nel quotidiano percepiti come irraggiungibili, bensì per una narrazione per noi più realistica, periferica, fatta di più miti aspettative.
Il food delivery, in questo senso, è una delle nuove attitudini di consumo che come utenti abbiamo sviluppato negli ultimi anni, con l’emergenza da Covid-19 che lo ha portato alla ribalta durante i periodi di lockdown e zone rosse, almeno in Italia. La consegna di cibo a domicilio ha fatto crescere i servizi di spesa online (non solo cibi pronti), ponendoci nella duplice prospettiva di chiedere sempre più innovazione, sempre più soluzioni digitali, ma anche un consumo più sostenibile, pur mancando ancora una consapevolezza generalizzata su cosa sia la sostenibilità.
IZILab, la divisione digitale di IZI, indaga da tempo la sostenibilità nei suoi significati più vicini alla quotidianità delle persone: da cosa indossi e quali prodotti acquisti, a quale moda è sostenibile e quanto lo è davvero; ai prodotti più sostenibili venduti in e-commerce, e ora lo fa con un’analisi sul rapporto tra food delivery e sostenibilità su due livelli: dal punto di vista della rete, cosa postano gli utenti sui social media a proposito di questo rapporto tra sostenibilità e food delivery, e con un’indagine articolata su più domande, una customer satisfaction, per rilevare fattori di incidenza nella scelta del cibo online.
La ricerca è stata presentata in un webinar, insieme ai partner dell’indagine: Università di Ferrara e Kpi6, con il contributo di Glovo, azienda leader del food delivery.
Grazie ad un’analisi svolta su due livelli, il primo più innovativo e basato sulla raccolta e l’elaborazione dei dati presenti sui social network e l’altro, basato sull’elaborazione di dati ed informazioni ottenute svolgendo un’indagine tradizionale su ben quindici città campione in cui abbiamo raccolto l’opinione di 1.500 utenti, è stato individuato e profilato l’identikit dell’utente che utilizza il servizio di food delivery e ne delinea le principali caratteristiche che ne determinano la propensione al consumo, la frequenza e i motivi di utilizzo, la distribuzione per città e il livello di soddisfazione sulle differenti città, il mezzo con cui è stata effettuata la consegna e la consapevolezza degli utenti sui mezzi a più bassa emissione impiegati per la consegna, e l’incidenza della sostenibilità come motore di scelta dell’ordine online.
Dalla ricerca emerge un certo interesse degli utenti verso la sostenibilità nel servizio di consegna del cibo a casa, diventando uno dei fattori determinanti nelle loro scelte di consumo, almeno come fattore che incide insieme alla velocità di consegna, la cortesia del personale, la conservazione del prodotto consegnato. Emerge anche un’attitudine, da parte degli utenti, ad essere più flessibili sui costi, pur di avere un servizio rispondente alle proprie esigenze. La sostenibilità nel food delivery è, ancora, un fattore culturale che tuttavia sollecita un’attenzione e una consapevolezza non solo negli utenti ma in tutta la catena del valore.
Da oggi mettiamo a disposizione in un unico report, la ricerca:
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