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Metà degli italiani dice sì alla cannabis legale

Si torna a parlare di cannabis dopo l’intervento della presidente Giorgia Meloni alla Camera il 26 giugno in occasione della Giornata internazionale contro  l’abuso e il traffico illecito di droga. “Non esistono droghe leggere. Le droghe fanno male tutte” ha dichiarato la premier poco prima che il senatore di +Europa Riccardo Magi esponesse un cartello che recitava: “Cannabis, se non ci pensa lo Stato ci pensano le mafie”.

Due visioni contrapposte su un tema che, a causa della sua natura divisiva, torna ciclicamente alla ribalta – l’ultima volta risale all’anno scorso con la presentazione del referendum (poi giudicato inammissibile) dell’Associazione Meglio legale. IZI ha deciso di realizzare un’indagine per capire, dati alla mano, quanto sia effettivamente diviso il nostro Paese in merito alla legalizzazione della marijuana.

Abbiamo scoperto che, al netto di chi non si esprime, più della metà delle italiane e degli italiani – il 52% – si ritiene favorevole: parliamo di oltre 26 milioni di cittadini maggiorenni. Il numero però è in calo rispetto all’indagine che abbiamo effettuato solo l’anno scorso, quando i sì alla legalizzazione raggiungevano quasi il 60% dei rispondenti.

I motivi che convincono a esprimersi positivamente sono, tra i primi in lista, la riduzione del mercato di droga leggera in mano alle mafie, seguito da una maggiore certificazione di sicurezza delle sostanze che si andrebbero a consumare e la possibilità di poter trattare la cannabis come succede oggi con tabacco e alcol, esponendo quindi i possibili rischi con apposite etichette. Chi è contrario, invece, lo fa perché ritiene che con la legalizzazione aumenterà anche il consumo tra i giovani, che la cannabis sia il primo passo per l’assunzione di droghe più pesanti e, infine, che la differenza tra droghe leggere e pesanti non esista.


I sostenitori della cannabis legale si trovano maggiormente in sud Italia e nelle isole e votano per partiti di sinistra e centro-sinistra, come Partito Democratico e Movimento 5 stelle per i quali si registrano pareri positivi rispettivamente al 54% e al 59%. Gli sfavorevoli concentrano i propri voti tra i partiti di destra e centro-destra: sono i leghisti i più contrari con una percentuale che sfiora il 70% – la percentuale era al 46% l’anno scorso- , seguiti dagli elettori di Fratelli d’Italia col 65%. Forza Italia, in controtendenza rispetto ai partiti della sua coalizione, registra un 35% di sfavorevoli e un 39% a favore.

Tuttavia la vera discriminante risulta essere l’età: i giovani dai 18 ai 34 anni dicono sì alla legalizzazione al 63% – contro solo un 20% di sfavorevoli -, una percentuale che si riduce drasticamente passando alla fascia 34-54, che registra un 46% di sì e, soprattutto, alla fascia over 55 con un 52% di contrari e un 33% di favorevoli. Solo l’anno scorso in quest’ultima fascia si registrava un 40% di sì contro “solo” un 43% di no.

La ricerca è stata pubblicata anche su Huffington Post Italia.

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