Il legame che unisce l’Italia alla Tunisia si sta facendo sempre più stretto negli ultimi tempi e intreccia grandi temi d’attualità come i flussi migratori e l’approvvigionamento energetico, ma non è certamente nuovo. La cooperazione italiana, infatti, è impegnata da decenni in iniziative per lo sviluppo socio-economico del Paese africano e in particolare nel processo di modernizzazione ed efficientamento del sistema produttivo delle piccole e medie imprese.
A partire dal 1988, Tunisi ha beneficiato di sette Linee di Credito del governo italiano che hanno contribuito alla mise à niveau del sistema produttivo nazionale e all’acquisto di equipaggiamenti e attrezzature a favore delle PMI tunisine, in particolare nei settori innovativi e in quelli con migliori prospettive di ricaduta occupazionale qualificata.
Con questa valutazione IZI è lieta di presentare i risultati dell’implementazione della nuova e VIII Linea di Credito in favore delle piccole e medie imprese tunisine, realizzata tra il 2013 e il 2022 con l’obiettivo generale di “contribuire al perseguimento degli obiettivi di sviluppo del Paese“, attraverso la “promozione dell’investimento privato e la salvaguardia dell’apparato di produzione esistente“.
Nel pratico, questo ha significato mettere a disposizione 73 milioni di euro sotto forma di credito a medio e lungo termine a 144 beneficiari, per un totale di 162 operazioni finanziarie, così suddivise:
- creazione di nuove PMI;
- stabilizzazione finanziaria di PMI già presenti sul territorio;
- ammodernamento tecnico (prevalentemente con attrezzature di origine italiana) delle PMI.
Come abbiamo svolto la nostra valutazione? L’attività di valutazione ha riguardato direttamente i beneficiari della Linea di Credito, tramite interviste, focus group e questionari, ma anche l’analisi di fonti secondarie e il coinvolgimento di attori privilegiati, che hanno permesso di inquadrare più approfonditamente il contesto in cui si sviluppano e lavorano le PMI tunisine.
I risultati del programma sono favorevoli: i fondi erogati sono stati spesi interamente e hanno contribuito positivamente alla crescita economica della maggior parte dei partecipanti al progetto. In un Paese in cui il 60% del campione di PMI tunisine intervistato ha dichiarato di soffrire economicamente – sia per la difficoltà nel reperire fondi, sia per il generale andamento della situazione congiunturale – è certamente un successo il fatto che oltre il 75% dei beneficiari della Linea abbia riscontrato un miglioramento sostanziale delle proprie condizioni socio-economiche, mentre il 19% testimonia di averne beneficiato ma solo parzialmente.
In particolare 9 aziende su 10 hanno dichiarato di aver aumentato il proprio fatturato e 3 su 4 hanno migliorato la competitività attraverso il lancio di prodotti innovativi sul mercato. Le ricadute positive hanno riguardato anche l’occupazione: quasi il 94% delle PMI ha assunto nuovi dipendenti e di queste 1 su 4 ha introdotto più di dieci unità nella propria forza lavoro.
Non solo: nonostante nelle procedure di concessione dei crediti non vi fossero specifiche che dessero priorità alle aziende impegnate nella promozione sociale e ambientale, le PMI beneficiarie dei crediti hanno comunque dimostrato una discreta capacità di intercettare queste tematiche: il 75% delle imprese intervistate ha confermato di aver messo in pratica, grazie alla linea di credito, azioni di miglioramento ambientale nei processi produttivi; il 70% degli intervistati vede favorevolmente l’inserimento di soggetti portatori di handicap in azienda; infine il 42% dei beneficiari ha potuto sopperire econ0micamente alle conseguenze negative causate dalla pandemia.
Per quanto riguarda l’acquisto di nuove attrezzature, le aziende beneficiarie si sono definite molto soddisfatte del nuovo materiale di origine italiana di cui si sono dotati grazie ai prestiti, con un alto tasso di gradimento riscontrato in più dell’80% degli intervistati. La conoscenza delle tecnologie e dei prodotti italiani è molto diffusa tra gli imprenditori locali, che preferiscono investire in materiale italiano, pur in presenza di costi maggiori rispetto ad altri fornitori internazionali. Nel corso degli incontri abbiamo notato come i proprietari delle aziende tunisine fossero già a conoscenza delle attrezzature italiane più adeguate ai loro bisogni e come questo interesse li abbia condotti a identificare lo strumento di agevolazione finanziaria più adatto a loro quasi sempre in autonomia. I settori che più hanno investito in attrezzature prodotte in Italia sono stati quello agroalimentare, seguito da quello chimico e da quello delle costruzioni.
La valutazione ha riscontrato anche delle criticità: un punto su cui vi è certamente da investire per la massima resa del programma è il lato comunicativo e informativo. La maggioranza degli imprenditori che non hanno beneficiato della Linea di Credito, infatti, ha dichiarato di non esserne mai venuto a conoscenza. Tra le aziende che ne hanno beneficiato invece, il 18% ne è venuto a conoscenza attraverso ricerche condotte in proprio, mentre il 44% ha dichiarato di essere stato indirizzato dalla propria banca.
Il motivo di questo mancanza di informazione capillare verso soggetti potenzialmente interessati è attribuibile al fatto che la Cooperazione italiana, dopo i primi anni di comunicazione sul territorio, abbia delegato questo compito agli operatori locali (Banca centrale, banche intermedie) e alle strutture di supporto (Camera di Commercio Italo-Tunisino, associazioni imprenditoriali), che hanno svolto una comunicazione diretta ma geograficamente diseguale, per cui le aziende in alcune regioni interne più svantaggiate non hanno potuto ricevere le informazioni necessarie.
In vista dei previsti futuri rinnovi di questo strumento nell’ambito delle attività della Cooperazione Italiana in Tunisia, la valutazione condotta dallo staff di IZI ha prodotto una serie di conclusioni e raccomandazioni, allo scopo di rafforzare l’efficacia e l’impatto dell’intervento, segnalando alcuni aspetti migliorativi che riflettono le considerazioni sviluppate nel corso della valutazione e che maggiormente vanno incontro ai bisogni segnalati dai beneficiari.